Brokeback Mountain censurato

COWBOY GAY, E' GIALLO SUI
TAGLI IN TV


Brokeback Mountain Il film di Ang Lee premiato con il Leone d'oro trasmesso senza due scene clou mercoledì 10 dicembre 2008 , da il Corriere della Sera

Le associazioni omosessuali: censura. Raidue: un equivoco, andrà in versione integraleScontro su chi avrebbe «purgato» la pellicola, poi una versione ufficiale Ma Vimercati (Pd): farò un'interrogazione

MILANO — Chi ha tagliato le scene più «spinte» del celebre film sui cowboy gay trasmesso l'altra sera da Raidue? Il giallo, scoppiato ieri mattina presto, è andato avanti con vari colpi di scena per tutta la giornata. Alla fine Viale Mazzini, giurando che si è trattato di un equivoco, ha promesso che Brokeback Mountain verrà rimandato in onda in versione integrale, ma le polemiche non si sono placate e il caso sembra destinato a finire addirittura in Parlamento.Ma ricominciamo con ordine. Quello di ieri mattina non è stato un bel risveglio per i dirigenti Rai. Fin dall'alba si è cominciato a parlare di censura. Era bastato poco, la sera prima, per accorgersi che il film di Ang Lee(Leone d'oro a Venezia, tre Oscar nel 2006, 4 Golden Globe) era stato «purgato»; in particolare di due scene: quella del primo rapporto sessuale tra i due cowboy nella tenda e quella — famosissima — del bacio.«Vogliamo sapere chi ha deciso di trasmettere Brokeback Mountain con vistosi tagli da censura anni 50 — ha tuonato Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay, chiedendone conto al presidente Rai Petruccioli e al direttore di Raidue Marano —. Chi si è permesso di pensare che il pubblico adulto non avrebbe potuto sopportare i baci e le effusioni tra due uomini? ». Marano, tirato giù dal letto, si è detto sbigottito e ha subito promesso di far luce sull'accaduto. Poco più tardi la prima precisazione: «Noi della rete non c'entriamo. Sarà stata Rai Cinema, o forse il fornitore che ci ha venduto il film». Per molte ore dunque la colpa sembra essere di Rai Cinema, nella persona di Caterina D'Amico, l'amministratore delegato — cattolica — che avrebbe ordinato la «ripulitura ». Ma le telefonate e le proteste si accavallano, mentre diverse radio non parlano d'altro. L'on. Franco Grillini, presidente di Gaynet, s'indigna: «Ciò che emoziona in quel film sono proprio le scene di affetto che Raidue ha brutalmente tagliato. Che si voglia trasformare un film che parla di un grande amore omosessuale in una semplice amicizia tra uomini la dice lunga sull'attuale clima culturale». E il Circolo omosessuale Mario Mieli aggiunge: «Censurando la scena del bacio e l'unica scena di sesso per altro non esplicita, si è annullata completamente la dimensione affettiva e emotiva che il regista aveva portato sul grande schermo». Perfino Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato Pdl, è inorridito: «È grottesco che la Rai censuri scene analoghe a quelle contenute nella gran parte di film e fiction di prima serata».Nel primo pomeriggio arriva una prima spiegazione ufficiale della Rai. Più che di censura si parla di pasticcio, negligenze, superficialità. Il film — dicono — distribuito in Italia dalla Bim nel gennaio 2006 con il divieto ai minori di 14 anni, era stato acquistato dalla Rai che per legge doveva mandarlo in onda in seconda serata; oppure in prima serata ma solo sottoponendolo al vaglio della commissione di censura...E allora? Così è stato fatto — sostengono — e a Viale Mazzini è arrivata copia del film tagliato e pronto per andare in onda in qualunque orario. Quando però si è deciso di trasmetterlo in seconda serata, nessuno si è ricordato che la versione integrale non era mai stata richiesta ed è stata mandata in onda quella «sbagliata ».A questo punto interviene Vladimir Luxuria, la «regina» dell'«Isola dei famosi», che con la sua presenza ha dato lustro e ascolti a Raidue. Interpellata dalle agenzie accredita la versione del direttore di rete e ne anticipa la decisione «finale»: il film sarà rimandato in onda integralmente. Aggiunge lo stesso Marano: «Sono contrarissimo ai tagli, piuttosto che mettere mano a un'opera preferisco non trasmetterla ». Ma le polemiche non si placano. Il senatore Luigi Vimercati, esponente Pd in Vigilanza Rai non ci crede: «L'imbarazzata spiegazione della Rai non dissipa il sospetto che di censura si sia trattato. È un preoccupante atteggiamento omofobo. Presenterò un'interrogazione urgente in Parlamento ».

Maria Volpe

Articolo pubblicato anche su: http://www.arcigayverona.org/